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Camminare nello Spirito


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Di David Wilkerson
4 Luglio 2005
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Se viviamo nello Spirito, camminiamo altresì nello Spirito” (Galati 5:25). Ecco qui un’istruzione molto semplice dell’apostolo Paolo. Ci sta dicendo in termini chiari: “Se lo Spirito Santo vive in te, fa che abbia il pieno controllo della tua vita. Dobbiamo essere guidati dallo Spirito”.

Lo Spirito Santo ci è stato mandato per essere la nostra guida costante e infallibile, ed egli abita in tutti coloro che confessano Cristo come Signore e Salvatore. Lo Spirito reclama i nostri corpi come sua dimora, e vuole avere la residenza nel nostro cuore.

La maggior parte dei cristiani accetta senza problemi il fatto che lo Spirito Santo ci guida a Gesù. E non abbiamo alcun problema nel credere che lo Spirito sia continuamente all’opera in noi, in ogni momento. La maggior parte di noi lo ha chiamato infinite volte per essere consolati nei momenti di crisi. Diamo onore allo Spirito, predichiamo su di lui, insegniamo sui suoi doni e sui suoi frutti. Lo preghiamo, lo cerchiamo, lo imploriamo di aprire i cieli e di far rivivere la sua chiesa. E molti cristiani hanno sperimentato delle genuine manifestazioni di Spirito. Ma mi pare che sappiamo molto poco cosa significa camminare nello Spirito.

Se dovessi chiedervi cosa significa camminare nello Spirito, sapreste rispondermi? Sapreste spiegarlo chiaramente a chiunque ve lo chieda?
Comprendere la verità sul cammino nello Spirito potrebbe evitare molte confusioni, contese, difficoltà, indecisioni e persino le concupiscenze della carne. Allora, qual è questa verità? Paolo lo aveva riassunto molto chiaramente: “Camminiamo nello Spirito” (Galati 5:25).


Carne contro Spirito


Per il cristiano, esistono solo due tipi di cammino: nella carne o nello Spirito.

La carne ha la sua volontà testarda, ed agisce come gli piace. Fa quello che vuole, poi chiede a Dio di benedire le sue scelte. Insorge e dichiara: “Il Signore mi ha dato una mente pura, e posso fare delle scelte molto intelligenti. Non devo aspettare per chiedergli consiglio. Dio aiuta quelli che si aiutano”.

Il nostro cammino è fatto da tutto quello che diciamo e facciamo, dalle scelte quotidiane che prendiamo – in breve, dal nostro stile di vita.

Ma camminare nello Spirito è esattamente il contrario. Arrendiamo la nostra volontà allo Spirito Santo, e confidiamo nella sua voce quieta e sottile, che ci diriga in ogni cosa. Infatti, lo Spirito Santo ci è stato mandato per realizzare il governo completo di Cristo nelle nostre vite.

La Bibbia ci dice: “I passi del giusto sono guidati dal Signore” (Salmo 37:23), ed è lo Spirito che li guida. Egli desidera guidare e dirigere ogni nostro movimento.


Sottomissione allo Spirito Santo


Per dirla in parole povere, dobbiamo camminare in totale sottomissione allo Spirito Santo, proprio come Cristo ha camminato in costante ed assoluta sottomissione al Padre.

Gesù testimoniava: “Il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre; le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio” (Giovanni 5:19). “Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo ciò che odo e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà del Padre che mi ha mandato” (5:30). “Perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato… io vivo a motivo del Padre” (6:38,57).

Come possiamo pensare di non dover dipendere dal Padre per tutte le cose, quando Cristo stesso ha detto di farlo? Come amanti e seguaci di Gesù, come possiamo azzardarci di pensare di poter fare quello che il nostro Salvatore e Signore non ha mai fatto? Gesù aspettava il Padre, e cercava sempre di avere la mente di Dio.

Se fossimo onesti, ammetteremo che il cielo è spesso l’ultimo posto a cui ci rivolgiamo quando abbiamo bisogno di un consiglio. Molto spesso, corriamo dai nostri consulenti, o trascorriamo ore al telefono con gli amici, cercando consiglio: “Cosa ne pensi? È una buona idea secondo te che io vada in quella direzione? Pensi che dovrei fare quella tale cosa?”. Purtroppo, andiamo dallo Spirito Santo solo in ultima analisi, semmai ci andiamo.


Un segno della presenza di Dio


In Numeri 9 leggiamo di una nuvola che scendeva e copriva il tabernacolo nel deserto. Questa nuvola rappresentava la presenza costante di Dio con il suo popolo. E per noi oggi, la nuvola raffigura l’opera dello Spirito Santo nelle nostre vite.

La notte, la nuvola sul tabernacolo nel deserto diventava una colonna di fuoco, un tiepido bagliore nell’oscurità: “Così avveniva sempre: la nuvola copriva il tabernacolo il giorno, e di notte aveva l'aspetto di fuoco” (Numeri 9:16).

I figli d’Israele seguivano sempre questa nuvola soprannaturale, dovunque li dirigeva. Quando si ergeva sopra il tabernacolo, il popolo raccoglieva le tende e la seguiva. E ovunque la nuvola si fermava, si fermava anche il popolo e montava le tende. Si muovevano o si fermavano a seconda delle sue chiare direttive.

“All'ordine dell'Eterno i figli d'Israele si mettevano in cammino e all'ordine dell'Eterno si accampavano; rimanevano accampati tutto il tempo che la nuvola restava sul tabernacolo. Quando la nuvola rimaneva per molti giorni sul tabernacolo, i figli d'Israele osservavano il comando dell'Eterno e non si muovevano” (9:18-19).
Gli Israeliti facevano attenzione a muoversi solo quando si muoveva la nuvola, perché sapevano che era la guida provvista loro da Dio. Si poteva spostare tutti i giorni, o tutte le settimane, o fermarsi anche per un mese. Tuttavia, notte o giorno, il popolo si muoveva sempre come la nuvola lo dirigeva.

“ Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figli d'Israele rimanevano accampati e non si muovevano; ma quando si alzava, si mettevano in cammino. All'ordine dell'Eterno si accampavano e all'ordine dell'Eterno si mettevano in cammino; osservavano il comando dell'Eterno, secondo ciò che l'Eterno aveva ordinato per mezzo di Mosè” (9:22-23).


Il segno del Nuovo Testamento


Quella nuvola nell’Antico Testamento alla fine ascese al cielo. Ma secoli più tardi dal cielo discese un’altra nuvola, sull’Alto Solaio a Gerusalemme. Lo Spirito Santo – lo stesso Spirito che aveva coperto il tabernacolo nel deserto – scese giù e adombrò i 120 adoratori che si erano riuniti nell’Alto Solaio dopo la morte di Gesù. Questa nuvola scese ancora più giù, proprio nella stanza dove erano riuniti, e si posò sul capo delle persone in forma di lingue di fuoco che si dividevano e si posavano su ciascuno di loro.

Il termine greco per “posarsi su ciascuno” significa “distribuito uniformemente”. In breve, questa nuvola di fuoco si era divisa e si era posata proprio su tutti quelli che erano riuniti nell’Alto Solaio. Poi le fiamme si impossessarono dei loro corpi.

A quel punto, i seguaci di Gesù furono “nello Spirito”, cioè lo Spirito Santo dimorò in loro. Una cosa è avere lo Spirito che dimora in noi, e un’altra è vivere in totale sottomissione allo Spirito. Si può essere ripieni di Spirito Santo, ma questo non significa che si sta camminando in ubbidienza alla sua guida o gli si sta permettendo di governarci.


Applicazione pratica per oggi


Noi che amiamo Gesù oggi abbiamo anche noi una nuvola da seguire. Possiamo essere ripieni di Spirito Santo – pregando e cantando nello Spirito, o sperimentando manifestazioni dello Spirito – ma dobbiamo ancora arrenderci e prendere ordini da lui. Se non aspettiamo le sue direttive in ogni cosa, semplicemente non stiamo camminando nello Spirito. Paolo lo dice chiaramente: “Se viviamo nello Spirito, camminiamo altresì nello Spirito” (Galati 5:25).


Cosa significa “camminare altresì nello Spirito”?


Ho chiesto al Signore di mostrarmi il significato di questa frase di Paolo: “Camminiamo altresì nello Spirito”. Mentre affrontavo questo argomento, ho pregato: “Signore, fa che sia chiaro e comprensibile per me”. Ecco come credo che lo Spirito mi abbia risposto: la chiave d’oro per capire il nostro cammino nello Spirito non è complicata. Non richiede alcun addestramento teologico. Infatti, è così semplice che la maggior parte di noi non la vede. Eppure, se fossimo capaci di afferrare questa sola verità, potremo vivere una vita scevra dallo stress, piena di una guida sicura, e contrassegnata da un riposo perfetto. Lo Spirito ha impresso in me queste quattro semplici parole: “Dì solo di sì”.


Dì solo di sì!


Non appena questa frase ha abbagliato la mia coscienza, ho risposto: “Signore, sembra davvero semplice. Ma cosa significa?”.

Tutto risale al verso che Paolo scrisse ai Galati. L’apostolo affermava con baldanza: “Tutte le promesse di Dio in lui sono sì ed amen in lui, a gloria di Dio per noi” (2 Corinzi 1:20). Secondo Paolo, camminare nello Spirito inizia quando diamo un fiducioso e intrattabile “sì divino” a tutte le promesse divine. Significa avere l’irremovibile fiducia che il Signore manterrà tutte le promesse nel suo libro per noi. Sta dicendo: “Padre, ho letto le tue promesse, e dico sì a ciascuna di loro. Credo nella tua parola per me”.

Consideriamo l’ammonizione di Giacomo: “Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore” (Giacomo 1:6-7).

Ora sappiamo cos’è il “sì divino”. Allora cosa intende Paolo con l’”amen” scritto nello stesso verso? La parola stessa significa letteralmente “Così ti sia fatto. Ci puoi contare”. Nel contesto del passo, “Amen” significa dire: “Io credo nella tua parola per me, Signore. Sia fatto così nella mia vita”.


Le promesse di Dio


Consideriamo queste promesse che Dio ci ha fatto e vediamo se la nostra risposta ad esse è: “Sì e amen”.

*1. Il Signore ti ha stabilito, ti ha sigillato, ti ha riempito e ti ha unto con il suo Spirito Santo. “Or colui che ci conferma assieme a voi in Cristo e ci ha unti è Dio, il quale ci ha anche sigillati e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori” (2 Corinzi 1:21-22).

Non si può camminare nello Spirito finché non si crede di essere stati riempiti di Spirito. E la verità è che lo Spirito Santo è con noi sempre, anche quando siamo caduti nel peccato. Infatti, abbiamo bisogno di Lui sia quando facciamo del bene che quando facciamo del male.

Io vi chiedo: le promesse in questo passo sono “sì ed amen” anche per te? Non c’è la possibilità di un “forse” nella tua mente? Se tutte le promesse del Signore sono sì e amen, allora deve essere lo stesso nelle nostre vite. Dobbiamo determinare: “Sì, lo Spirito Santo vive in me. Io sono il suo santo tempio. Perciò, non importa come mi sento giorno per giorno. Lo Spirito Santo è sceso su di me, mi ha riempito e mi ha unto”.

*2. Gesù ha promesso che lo Spirito Santo sarebbe rimasto con noi “per sempre; lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi” (Giovanni 14:16-17,26). In breve, lo Spirito riempie le nostre menti con la verità e ci guida per quella verità. Allora, hai detto un “sì” divino a questa promessa? Sei in grado di dire: “Amen, Signore, fa che mi avvenga questo”?

*3. Gesù ha promesso che lo Spirito sarebbe stato la voce interiore che ci avrebbe guidato, per glorificare Cristo in noi, e per mostrarci le cose avvenire. “Ma quando verrà lui, lo Spirito di verità, egli vi guiderà in ogni verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito e vi annunzierà le cose a venire” (16:13). Stai ancora dubitando se questa grande promessa è vera? Ti sembra troppo che lo Spirito ti possa dirigere in ogni passo della tua vita? O puoi dire: “Sì, Signore, che sia così”?

*4. Dio ha promesso di darti direttive in tutte le tue vie. “Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli raddrizzerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3:6). Hai accettato le sue direttive nelle tue entrate e nelle tue uscite – letteralmente, in ogni passo della tua settimana, della tua giornata, in questo momento? Ti sei arreso pienamente a questo genere di cammino? È sì ed amen per te?


Salvaguardati dallo Spirito


Ti potresti chiedere come ho fatto io: “E come posso salvaguardare il mio cammino? Come posso essere certo che sto udendo la voce dello Spirito, e non un altro?”.

Prima di tutto, lo Spirito Santo non può e non vuole governare alcun credente che non si arrenda pienamente alla sua volontà. Lo Spirito Santo parla a quelli che sono preparati ad ubbidire alla sua voce. E un altro pensiero mi è venuto in mente quando meditavo su questo vasto argomento del cammino nello Spirito. Se questo cammino presuppone una fiducia totale nell’udire la sua voce e nel farsi guidare da essa, come posso essere salvaguardato dall’inganno? Come posso sapere che sto udendo la voce dello Spirito, e non la mia o quella del diavolo?

Sono convinto che moltitudini di cristiani hanno sviluppato dei dubbi a proposito dell’udire lo Spirito a causa delle cattive esperienze che hanno avuto in passato. Si domandano: “Come posso sapere se è lo Spirito che mi sta parlando questa volta? La volta scorsa pensavo di averlo udito chiaramente, ma alla fine si è dimostrato non essere lui. Mi sento ingannato”. Altri sono stati sviati dalle bizzarre dichiarazioni di quelli che se ne vanno in giro dicendo: “Me l’ha detto Dio”. Questo importante argomento richiede da noi un altro “Amen” enfatico, per poter credere alle promesse di protezione di Dio.


Le promesse di protezione divina


Paolo sottolinea che per avere una fiducia del genere c’è bisogno di un grande atto di fede: “Prendendo lo scudo della fede, per essere in grado di spegnere tutti i dardi infuocati del maligno” (Efesini 6:16). Questa è una promessa del Signore, che Egli ci proteggerà dalla delusione e dall’errore.

La voce di Satana ci grida costantemente contro ogni sorta di accusa. E l’unico modo per spegnere questi dardi infuocati è rivolgersi alle promesse che Dio ci ha dato: che nessun’arma fabbricata contro di noi potrà prosperare. Le armi di Satana comprendono la condanna e le menzogne, e lo Spirito Santo è fedele da smascherarle tutte.

La voce del nemico vorrebbe costringerci ad agire d’impulso, senza controllare la Parola di Dio. Ma ogni parola dello Spirito sarà confermata dalla Bibbia.
Questo ci porta alla voce della nostra carne. Come il nemico delle nostre anime, la carne desidera essere ascoltata. Ci costringe sempre a pensare che va bene appagare i desideri che ci si presentano di volta in volta, che abbiamo solo bisogno di un amico che stia dalla nostra parte, e che Dio in fondo poi benedirà ogni nostra decisione.

Ma il Signore ci dà un’altra grande e preziosa promessa. La Scrittura dice che lo Spirito lotta dentro di noi contro tutto ciò che proviene dalla carne: “La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; e queste cose sono opposte l'una all'altra, cosicché voi non fate quel che vorreste” (Galati 5:17).

Paolo sta dicendo che la battaglia contro la carne non è nostra. Soltanto lo Spirito Santo può mortificare la nostra carne. La voce dello Spirito Santo ci esorta a prendere la sua parola in preghiera e a confermarla anche con la Parola di Dio. Ci sono state date tutte queste promesse di protezione, per ogni situazione. E sono disponibili in ogni conflitto, non importa quanto sia grande.

Ogni qualvolta la carne o il diavolo viene come una fiumana, lo Spirito Santo è sempre fedele da insorgere e respingere l’attacco, se noi lo crediamo.


Una generazione incredula


Oggi, una generazione intera di cristiani sta prendendo decisioni senza consultare lo Spirito Santo. Molti credenti stanno agendo per disperazione o paura, senza aver fede nelle promesse di Dio. Decidono semplicemente cosa fare, basandosi su ciò che ritengono sia il meglio.

Qual è il risultato per questi credenti? Cosa accade quando i servi di Dio operano al di fuori del governo completo dello Spirito Santo – quando fanno i loro piani senza affidarsi alla guida e alle direttive dello Spirito Santo? Stimolano un vespaio, e si attirano addosso non riposo ma distretta, dolore e confusione.


Quella voce sottile e pacata


Ci sono state molte volte in cui io non ho dato ascolto alla voce dello Spirito. Infatti, potrei scrivere un libro raccontando di tutte le volte che mi sono affrettato a fare le mie cose, seguendo le mie direttive, e facendo cose terribilmente sbagliate.

Tuttavia ho imparato nel corso degli anni ad ascoltare quella voce sottile e pacata dello Spirito Santo. E mi sono messo in cuore di dire “sì ed amen” al suo governo assoluto nella mia vita. So che egli mi guiderà in ogni verità, che mi porterà lì dove vuole che io sia, e che mi mostrerà le cose che vuole che io sappia. Sì, posso testimoniare che una vita del genere è possibile. E, come mi ha insegnato, devo dire solo di sì. E tu, che farai?


La casa di Giosuè (Resoconto di Ministero)
Una casa per bambini a L’viv, in Ucraina


Questi preziosi bambini sono cresciuti in povertà. Tutti provenivano da famiglie distrutte o spezzate. Alcuni erano stati picchiati a sangue molte volte.

Altri erano stati stuprati, venduti come schiavi, offerti per prostituzione o costretti ad elemosinare per strada. Molti avevano assistito all’omicidio di un genitore o di un tutore, ed altri erano stati minacciati a morte. Incredibilmente, la maggior parte delle cose che erano loro avvenute, era stata a causa dei propri genitori.

Prima di venire nella Casa di Giosuè, questi bambini dimenticati di L’viv, in Ucraina, erano orfani o abbandonati, malati, sporchi e privi di educazione. Venivano presi in giro e molestati non solo dagli altri bambini ma anche dagli adulti e persino dagli insegnanti. Girovagavano per strada da soli, dormivano negli scantinati o all’addiaccio, convinti che non sarebbero mai stati amati.

Nel 1993 World Challenge sponsorizzò Jim e Sandy McCann perché provvedessero un’abitazione per questi bambini. Fondarono così la Casa di Giosuè in memoria del loro figlio appena nato, Giosuè, che era morto in Ucraina. Nel corso degli anni, il ministero ha accolto dozzine di ragazzi e ragazze le cui vite sono state trasformate potentemente dall’amore di Dio. Questi bambini ora godono di una comunione familiare, di pasti sani, di attenzioni mediche e di un monitoraggio speciale da parte di responsabili amorevoli. I loro cuori non sono più pieni di disperazione e rigetto, ma di amore, gioia, pace, speranza e risate. La paura e la disperazione che una volta li assalivano ora sono ricordi del passato. Ogni qualvolta sono presi in giro dai compagni di classe o dagli insegnanti perché non hanno genitori, rispondono prontamente: “Abbiamo dei genitori che vivono con noi e ci amano!”.

Alcuni dei ragazzi della Casa di Giosuè oggi sono all’università e si preparano per il lavoro con i bambini e i lattanti abbandonati. Altri si stanno addestrando per il ministero o per diventare missionari. E tutti condividono la soddisfazione di un sogno comune: avere una famiglia amorevole e santa, con due genitori e molti meravigliosi fratelli e sorelle con cui godono una vita di gioia e di pace attraverso l’amore di Dio.


Christia – sola al mondo a soli sei anni


Nel suo piccolo villaggio di montagna in Ucraina, Christia a sei anni era nota come “la padrona di casa”. Essere a capo di una famiglia a soli sei anni non è usuale, è tragico. Entrambi i genitori di Christia erano alcolizzati ed avevano abusato dei loro dieci figli diverse volte. Prima di abbandonare la famiglia, la madre di Christia aveva picchiato a morte la figlia di soli tre anni.

Uno ad uno, nel corso degli anni, gli altri fratelli di Christia se ne erano andati – ammazzati, avvelenati o erano scappati per sopravvivere. Quando il padre ritornava a casa ubriaco e violente, Christia scappava per strada, dove rimaneva a volte tutta la notte, anche negli inverni più rigidi. Quando ritornava, entrava in una casa dove non c’erano riscaldamenti né acqua corrente e dove tutte le finestre erano rotte.

Le difficoltà erano lo stile di vita di Christia, e lei non si fidava più di nessuno. Gli altri bambini la prendevano in giro con vari soprannomi e lei rispondeva anche ai più amichevoli con un silenzio di pietra. Il suo giovane cuore era indurito dalla rabbia e dall’odio.

Christia fu condotta dalla mano di Dio alla Casa di Giosuè. Nei McCann ella vide per la prima volta cosa significava avere genitori amorevoli. Vedeva Jim rimboccare le coperte dei bambini a letto, parlargli gentilmente e offrire loro carezze e baci. E Christia riceveva lo stesso trattamento affettuoso. Una notte, mentre si infilava a letto, Christia disse ad alta voce: “Come vorrei avere un padre come Jim!”.

Man mano che le veniva mostrato l’amore di Dio – attraverso i nuovi “genitori” e i fratelli e le sorelle – il cuore di Christia iniziò ad ammorbidirsi. Poco a poco, ella diventò una bambina docile e remissiva che illuminava la stanza col suo sorriso. Una sera, Christia chiese a Gesù di essere “il padrone della sua vita”.
Oggi Christia accompagna i McCann quando vanno per strada a ministrare agli altri piccoli bambini perduti. Ora è un esempio vivente della potenza guaritrice dell’amore di Dio.

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Tradotto in Italiano da Susanna Giovannini

Tutte le citazioni sono tratte da "La Sacra Bibbia Nuova Riveduta"
Copyright (c) 1994, Società Biblica di Ginevra / CH-1211 Ginevra


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Data ultimo aggiornamento: 22.10.2005

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