World Challenge Pulpit Series

Dolore, sofferenza e confusione


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di David Wilkerson
1981
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Negli ultimi mesi ho avuto un sentimento di sconfitta, la sensazione che l'intera società stesse andando completamente fuori controllo. Uno strano tipo di confusione si sta diffondendo in tutto il paese.

Siamo rosi dall'intima convinzione che nessuno (né il Presidente, né il Congresso, né i tribunali) possano cambiare quello che sta succedendo. Nonostante l'ottimismo del Presidente, sembra che tutti siamo consapevoli di non poter fare nulla per fermare l'inflazione, la disoccupazione o la criminalità.

Il tasso dei divorzi cresce a dismisura. Adesso anche alcuni fra i pastori più conosciuti divorziano. È diventata una piaga nazionale! Sembra che nessuno ne sia immune. Distrugge il senso di sicurezza, sembra che la nostra società si stia disfacendo e stia crollando.

I nostri ragazzi stanno perdendo la testa! Dieci milioni sono vittime della distruzione delle famiglie. Sono arrabbiati ed amareggiati, si sentono respinti, così si lasciano andare ai festini, al sesso, alle droghe ed all'alcol. In questi ultimi tempi, ci sono stati momenti in cui ho pensato che non ci fosse più speranza; che avessimo già perso i nostri giovani. Adesso, l'82% beve, il 52% è dedito alle droghe, la libertà sessuale è dovunque. La sola speranza è che Dio è più grande dei loro problemi.

Vediamo il sudiciume in televisione, l'immoralità delle nostre nazioni, e ci domandiamo se non è troppo tardi! Abbiamo già perso tutto il senso della moralità e della decenza?

La cosa peggiore è che adesso il caos e la confusione stanno dietro la porta. Un gran numero di brave persone soffre. Malattie, infermità, divorzi, depressione: tutto questo sta turbando il popolo di Dio. Gente che aveva una corretta confessione, che praticava la fede, che amava intensamente Dio, non riesce a capire perché si trova nella malattia insieme alla propria famiglia. Il cancro ci sfida! La disoccupazione ci abbatte! La montagna delle bollette continua a salire! Molti finiscono per sentirsi confusi ed impotenti, si chiedono cosa sta succedendo. Alcuni si rimproverano una mancanza di fede, altri vivono nei sensi di colpa, ritenendo che il peccato sia la causa dei loro mali.

Anch'io ho fatto recentemente una piccola esperienza del genere. Mia figlia ha subito l'asportazione di un grosso tumore dall'intestino. Mia moglie è stata ricoverata in una clinica psichiatrica, per delle cure. Tutto questo avvenne proprio dopo che avevo preso la decisione di tornare per le strade, subito dopo una nuova consacrazione della mia vita alla santità ed alla fede! Tutto andava così bene. La famiglia era in buona salute; avevo mia moglie accanto a me; Dio mi stava rivelando delle nuove verità; sentivo un peso potente per le anime perdute!

Poi sembrò che il pavimento sprofondasse. Mi sentii impotente! Le cose cominciarono a svolgersi fuori dal mio controllo, e nel giro di una settimana nella mia vita c'erano confusione e caos totali. In quella confusione, Dio mi mandò un messaggio che mi sostenne e mi mostrò il significato di tutto ciò. Lasciate che ne parli con voi.

È il messaggio che Cristo diede ai suoi discepoli proprio prima che fosse catturato dai sacerdoti, nell'orto.

"Allora Gesù disse loro: Questa notte voi tutti avrete in me un'occasione di caduta; perché è scritto: Io percuoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse" (Matteo 26:31).

Nell'originale, si legge:

"Stanotte tutti voi sarete confusi per causa mia ..."

I discepoli di Gesù non capirono neanche una parola di quell'avvertimento! Non avevano la più pallida idea di quello che stava per succedere. Quello era il messaggio più importante che avessero mai ricevuto e non lo afferrarono! Proprio quella sera avrebbe avuto inizio il dramma più importante della storia, che sarebbe durato tre giorni. Stava per aver luogo un avvenimento che avrebbe cambiato il mondo! Dio stava per redimere il mondo da tutti i peccati, tramite il suo Figlio Gesù. Stava per aprire una sorgente di perdono e di purificazione, che presto sarebbe sgorgata in favore di tutta l'umanità. I discepoli ed il mondo intero erano sull'orlo dell'occasione più gloriosa e gioiosa di tutti i tempi!

Gesù, sapendo tutto questo, non predisse una notte di gioia, trepidazione, lodi o gloria. Perché no? Perché non potevano passare quella notte nel giubilo, visto che era la vigilia della vittoria per la chiesa di Gesù Cristo? Al contrario, Gesù predisse una notte di caos e di confusione per ciascun discepolo. Egli disse: "Tutti voi - ognuno di voi - sarete confusi per causa mia, stanotte!"

Queste persone istruite da Cristo, questi uomini di fede ed operatori di miracoli stavano per essere gettati in un'ora di caos! Tutta la fede del mondo non avrebbe potuto salvarli da quella nottata di confusione!

Stavano per perdere il senso di orientamento! Tutti i principi che li guidavano stavano per venir meno! Stavano per sentirsi finiti e dispersi come se non avessero più un Pastore!

"Io colpirò il pastore ..."

Che momento terribile! La sera prima, sedevano sotto le stelle, sul Monte degli Ulivi, cantando dei begl'inni. Gesù era fra di loro, rivelando loro la verità. Sentivano il calore e lo splendore della Sua presenza. Improvvisamente, nel giro di una serata, tutto sembrò finito! Il nemico si mosse, e sembrò per un momento che avesse preso il sopravvento.

Immaginate se vi foste trovati lì, la sera in cui ogni cosa sfuggì dal controllo provocando una confusione indicibile. Era una bella notte, calma, stellata, nell'orto del Getsemani. I discepoli mezzo addormentati erano confortati dal suono dell'intercessione che veniva dalle labbra del loro Maestro. (Anch'io mi sentivo confortato dalle preghiere di mio padre).

Immaginate Giuda, uno di loro, che guida quella turba. Circondano il Maestro; stanno gridando: "Impostore! Ammazzalo! Uccidi quell'uomo! Basta! Figlio di Satana!"

I discepoli videro con orrore che i farisei ed i sacerdoti lo portavano via come un criminale perduto. Era una vista che non potevano sopportare! Avevano visto Gesù cacciare a frustate quella gente fuori dal tempio. Avevano sentito che con autorità li aveva chiamati vipere, ipocriti e figli del diavolo! Sapevano che in un'altra occasione Gesù si era dileguato in maniera miracolosa. Nell'intimo, devono aver gridato: "Maestro, chiama una legione di angeli! Fuggi di nuovo! Non permettere a questi ipocriti di trascinarti via come un ladro!"

I discepoli furono colti dal panico! Tutto accadde così rapidamente! Non erano preparati ai problemi ed ai momenti difficili! Avevano memorizzato e sperimentato tutti gli insegnamenti che riguardavano i miracoli, il potere sui demoni, e sul chiedere e ricevere! Avevano realizzato una fede che arrivava fino al cielo, quando avevano cacciato i demoni, si erano verificati i miracoli, le moltitudini erano state sfamate, e tutti i bisogni erano stati soddisfatti per fede.

Ma la loro fede non era mai stata provata con una notte di caos e confusione. Avevano accuratamente trascurato tutti i suoi insegnamenti sulle sofferenze ed il dolore. Non volevano avere nulla a che fare con gli insegnamenti che riguardavano le afflizioni dei santi, la persecuzione. Erano felici di sentirsi dire che avevano il potere di usare la parola, per legare e sciogliere in cielo e sulla terra! Ma non volevano sentirGli dire: "Rinunciate a voi stessi. Perdete la vostra vita. Vendete e date tutto ai poveri. In questo mondo avrete tribolazioni, prove di fede, prove di fuoco. Sopportate le fatiche".

Fra di loro, Pietro era il grande uomo di fede. Dopo tutto, lui era il solo, fra di loro, che aveva camminato sull'acqua!

Era il discepolo che non credeva nelle sofferenza e nelle croci! Gesù aveva preparato i discepoli a quei momenti di sofferenza e dolore, ma Pietro non voleva avere nulla a che fare con quel pensiero negativo.

"Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti, degli scribi, ed essere ucciso, e risuscitare il terzo giorno. Pietro, trattolo da parte, cominciò a rimproverarlo, dicendo: Dio non voglia, Signore! Questo non ti avverrà mai!" (Matteo 16:21-22).

Immaginate questo discepolo che rimprovera Gesù e gli dice: "Tu non devi soffrire! Maestro, reclama le tue promesse! Lascia che proclami la parola della fede, e ti salvi dal dolore e dalla sofferenza!"

Ho sentito bravi uomini di Dio, oggi, con la stessa fede mal guidata e con lo stesso zelo di Pietro, stare davanti all'assemblea rimproverando le persone per la loro mancanza di fede. Essi gridano a voce alta:

"Non dovete soffrire! Se soffrite, è solo per perché non avete fede! Liberatevi dai pensieri e dai discorsi negativi, e fate la vostra strada, liberi e prosperi, senza dolore o sofferenza".

Sono convinto che se Cristo si trovasse seduto nell'uditorio ed udisse questo tipo di predicazione, si leverebbe in piedi e griderebbe le stesse cose che disse a Pietro: "Basta! Zitti! Dite cose che mi offendono. State predicando secondo l'uomo, non secondo Dio!" Pietro era un uomo sincero, di fede e potenza, ma non conosceva le più profonde verità dello Spirito. Era lo stesso Pietro che aveva detto:

"Quand'anche tu fossi per tutti un'occasione di caduta, non lo sarai mai per me" (Matteo 26:33).

Ascoltiamo qual era la teologia di Pietro: "Non a me, Signore, dolore, sofferenza o confusione ... non per me. La mia fede mi porterà avanti in mezzo ad ogni situazione. Conosco i miei diritti spirituali. Credo in Dio. Non permetterò che nella mia vita ci siano sofferenze o dolore".

Ma la fede di chi cadde per prima sotto la pressione della confusione? Quella di Pietro! Oggi, succede la stessa cosa con molti. Vanno in giro vantandosi della loro grande fede e di come hanno sconfitto ogni malattia e dolore. Ma lasciate che capiti un tumore, che vengano confusione e problemi, e allora cadono in totale miseria. Si confondono a motivo di tutto questo! Non hanno altra alternativa che dare la colpa a qualche peccato segreto o a mancanza di fede.

Quella sera anche il Figlio di Dio si sarebbe trovato in un momento di confusione e di caos! La situazione sarebbe diventata tanto dolorosa e confusa, che egli avrebbe finito per gridare: "Padre, dove sei? Perché mi hai abbandonato?"

Non solo avrebbero dovuto affrontare una situazione di confusione, ma sarebbero stati dispersi come pecore abbandonate.

"...e le pecore del gregge saranno disperse". (Matteo 26:31).

Adesso guardiamo il piccolo gregge del Signore. Pietro andava vagando per le colline, piangendo e condannando se stesso per la sua fede che era venuta meno. Il resto era fuggito nel deserto o si era disperso nella campagna. Avevano dimenticato le parole di Gesù:

"Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno" (Luca 12:32).

Erano alla soglia di una nuova rivelazione di potenza interiore e di gloria, ma vedevano solo le cose terribili che stavano accadendo. Nessun miracolo ormai! Tutti hanno pensieri dolorosi! Tutti soffrono! Sono tutti confusi! Non riescono a percepire la presenza del Signore! I cieli sono di bronzo! Hanno perso coraggio! Maria Maddalena corre verso di loro mentre si stanno lamentando e piangono. Ella dice: "È vivo! È ancora il nostro Pastore!" Ma non le credono affatto!

Perché Dio permise tutta quella confusione, la paura, il caos, la sofferenza ed il dolore? Dopo tutto, i discepoli non avevano peccato né avevano abbandonato il Signore. Fino a quel momento la loro fede era stata reale! Non avevano fatto nulla per meritare quel dolore! Sono convinto che in ultimo finirono per rimproverare se stessi per quello che stava succedendo.

"Dobbiamo aver fatto qualcosa di sbagliato! La nostra fede deve essere stata troppo debole. Dobbiamo pagare il prezzo per il peccato nella nostra vita".

Non era così! Dio aveva permesso ogni attimo, ogni avvenimento! Tutto faceva parte del suo piano!

E tutto questo non fu permesso solo per dar loro una lezione. Dio non ne spiegò i motivi. Non stava cercando di istruirli circa qualche verità nascosta. Non stava cercando di provarli. Stava semplicemente facendo la Sua stessa volontà. Spesso pensiamo che la nostra sofferenza ed il dolore abbiano lo scopo di insegnarci una lezione. Diciamo: "Beh, spero che egli mi mostri presto tutto quello che è necessario che io impari, così ne posso uscire al più presto ..." Se finiamo in ospedale, pensiamo che è il modo di Dio di indurci a testimoniare a qualcuno. Cerchiamo sempre di spiegare le sofferenze, sperando di giustificare il comportamento di Dio.

Non occorre altro motivo per la nostra confusione, il dolore e la sofferenza, se non il fatto che Dio fa andare le nostre cose a modo suo. Molto spesso è l'opera sovrana di Dio, che sta svolgendo un piano noto a Lui solo. In mezzo a tutte le sofferenze del popolo di Dio, Egli è all'opera! Il miracolo viene subito dopo la confusione!

  • Studia la Bibbia e scoprirai questi stessi principi nella vita di tutti gli uomini di Dio. In un caso dopo l'altro, quando Dio comincia ad adempiere la sua promessa, sembra che il soffitto debba crollare!
  • Pensiamo a Daniele ed ai tre giovani ebrei. Si erano dati ad una vita di santità e di separazione dal mondo e dai suoi piaceri. Daniele si era votato ad un'esistenza di preghiera, lacrime ed intercessione. Ma cosa ottennero da tutto ciò? Confusione, proprio prima della vittoria!
  • Non si esce dalla cameretta di preghiera per salire sulla vetta della vittoria. Si va nella fossa dei leoni! Non si esce dalla consacrazione per avere una vita facile e di sole benedizioni. Si va nella fornace ardente! La loro teologia non temeva il dolore e la sofferenza, perché sapevano che tutto faceva parte dei piani di Dio! Attraverso i leoni e la fornace ardente, verso la perfetta volontà di Dio!

    È vero, i divorzi sono fuori controllo. La pornografia e l'immoralità si diffondono ovunque. Il governo ed i capi di tutto il mondo sono confusi. Sembra che il nostro mondo stia sfuggendo al controllo. Ma questo è proprio il momento cruciale che abbiamo atteso! Cristo sta per venire! Siamo alle soglie di un nuovo mondo.

    Non perdiamo il significato di tutto questo. Dio sta svolgendo la sua opera. Il nostro pastore è sempre alla guida! Le nostre sofferenze e dolori cederanno il passo ad una fede che non verrà mai meno. Sarà una fede che sarà stata provata come l'oro, col fuoco dell'avversità.

    Ricordiamo, la parte più difficile della fede è l'ultima mezz'ora, proprio prima che arrivi la vittoria.

    Infine, non lasciamoci confondere dalla confusione! A volte succede anche ai migliori figli di Dio. Ma spesso la confusione è il modo che Dio usa per suscitare in noi una fede basata su un solo fatto:

    "Dio farà tutto ciò che è giusto per i suoi figli, a Suo tempo e modo!"

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    Tradotto in Italiano da Enrico Arata - Formattato HTML da Marco Fornasini

    Tutte le citazioni sono tratte da "La Sacra Bibbia Nuova Riveduta"
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