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Trovarsi Sotto Il Coltello


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di David Wilkerson
30 gennaio 1989
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"Quando tutti i re degli Amorei che erano di là dal Giordano verso ovest e tutti i re dei Cananei che erano presso il mare vennero a sapere che l'Eterno aveva prosciugato le acque del Giordano davanti ai figli d'Israele finché furono passati il loro cuore venne meno e non rimase più in loro alcun coraggio di fronte ai figli d'Israele. In quel tempo l'Eterno disse a Giosuè: 'Fatti dei coltelli di pietra e torna di nuovo a circoncidere i figli d'Israele'. Così Giosuè si fece dei coltelli di pietra e circoncise i figli d'Israele sul colle di Haaraloth. Quando si finì di circoncidere tutto il popolo, essi rimasero al loro posto nello accampamento, finché furono guariti. Allora l'Eterno disse a Giosuè: 'Oggi ho rimosso da voi il vituperio d'Egitto', e quel luogo fu chiamato Ghilgal fino a questo giorno" (Giosuè 5:1-3,8-9).

Ci crediate o no, quello che avvenne al popolo d'Israele in Ghilgal - quel gran giorno della circoncisione - ha molto a che fare con l'attuale Chiesa di Gesù Cristo! "Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza" (Romani 15:4). "Or tutte queste cose avvennero loro come esempio, e sono scritte per nostro avvertimento, per noi, che ci troviamo alla fine delle età" (1 Corinzi 10:11).

L'evento di Ghilgal rappresenta un vivido sermone illustrato per i cristiani degli ultimi giorni. Ci illustra come sconfiggere le potenze del peccato per poter entrare nella libertà gloriosa di Cristo Gesù!

Prima di tutto, diamo un'occhiata ai grandi eventi di liberazione precedenti a questo grande giorno di circoncisione - eventi che Dio compì per Israele per liberarlo dalla schiavitù d'Egitto e portarlo nelle benedizioni di Canaan.


Il Sangue Sugli Stipiti


"Prenderanno quindi del sangue e lo metteranno sui due stipiti e sull'architrave delle case dove lo mangeranno... Lo mangerete in questa maniera: coi vostri lombi cinti, coi vostri sandali ai piedi e col vostro bastone in mano; lo mangerete in fretta: è la Pasqua dell'Eterno. In quella notte io passerò per il paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto uomo che bestia, e farò giustizia di tutti gli dei d'Egitto. Io sono l'Eterno. E il sangue sarà un segno per voi sulle case dove siete; quando io vedrò il sangue passerò oltre e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando colpirò il paese d'Egitto" (Esodo 12:7,11-13).

Ai figli d'Israele venne richiesto di offrire un sacrificio di sangue - e l'agnellino senza macchia che immolarono era il simbolo di Cristo che moriva sulla croce. Il suo sangue sugli stipiti li proteggeva dal giudizio di Dio: "Quando vedrò il sangue passerò oltre" (verso 13).

Oggi, "salvati dal sangue" è la testimonianza del popolo di Dio in tutto il mondo, il sangue di Cristo applicato nei nostri cuori. Ma anche altri reclamano il sangue. Adulteri, drogati e criminali che oggi stanno in prigione - che vivono nel peccato - vi diranno: "Dio non mi giudicherà. Sono sotto il sangue di Gesù! Anni fa credevo in Lui". Altri dicono: "L'ubbidienza non vi salverà. Quello che pensi del sangue non ti salverà. Solo quello che Dio pensa del sangue è importante. Copritevi con il sangue e sarete sempre al sicuro".

È assolutamente vero che il sangue di Gesù ci protegge dal giudizio di Dio, ma solo quando è accompagnato da un cuore ubbidiente!

Questo principio era vero per i figli di Israele. Ma per assicurarsi il sangue del sancrificio, gli israeliti dovevano sottostare a certe condizioni di obbedienza. Prima di tutto, "ogni uomo chieda al suo vicino e ogni donna alla sua vicina degli oggetti d'argento e degli oggetti d'oro... e gli Egiziani diedero loro quel che chiedevano" (Esodo 12:35-36).

Facendo così non solo si sarebbero assicurati un futuro, ma avrebbero dimostrato che il popolo credeva che Dio li avrebbe liberati. Dovevano provare la fede che avevano con le opere.

Secondo poi, dovevano prendere "un mazzetto d'issopo, lo intingerete nel sangue che è nel catino, e con il sangue che è nel catino spruzzerete l'architrave e i due stipiti delle porte" (Esodo 12:22). Nessun angelo avrebbe svolto questo compito per loro, né Dio lo avrebbe fatto; e se si fossero rifiutati di farlo, sarebbero morti. Ma venne chiesto loro qualcos'altro!

Quella stessa notte, le loro dimore divennero case di ubbidienza: "Nessuno di voi uscirà dalla porta di casa sua fino al mattino" (Esodo 12:22). In casa avrebbero dovuto mangiare l'agnello della pasqua, che doveva essere arrostito al fuoco. Non doveva essere cotto o immerso nell'acqua, e gli israeliti dovevano mangiarlo insieme a del pane non lievitato e a delle erbe amare. Dio disse loro di farlo con i lombi cinti, con i calzari ai piedi e con il bastone in mano - e dovevano mangiare in fretta.

Non era facile credere! Questi israeliti erano un popolo ubbidiente sul quale era sceso il timore di Dio, e volevano essere liberi. Volevano qualcos'altro oltre la sicurezza - volevano la libertà dal giogo dell'Egitto. Erano affamati, non vedevano l'ora di ubbidire! Proprio al contrario di quella dottrina che oggi dichiara: "Non è l'ubbidienza che conta. Non viviamo sotto la Legge. La nostra speranza è solo nel sangue!" Questo insegnamento dichiara che se diciamo che è necessaria l'obbedienza, stiamo cercando di estrarre qualcosa dalla potenza del sangue. Ma fu proprio l'obbedienza esplicita degli israeliti che dimostrò il valore del sangue!

Il fatto è che puoi stare sicuro sotto il sangue e trovarti ancora in Egitto - ancora sotto la schiavitù, nel mezzo di una fornace di fuoco e sotto le sferzate del nemico! Il desiderio che il Signore ha per noi è quello di darci qualcosa in più che una semplice sicurezza dal giudizio. Egli desidera portarci fuori dalla prigione della schiavitù del nostro peccato - in un posto pieno di vittoria sulla carne. 


Il passaggio del Mar Rosso


"Allora Mosé stese la sua mano sul mare; e l'Eterno fece ritirare il mare con un forte vento orientale tutta quella notte e cambiò il mare in terra asciutta; e le acque si divisero. Così i figli d'Israele entrarono in mezzo al mare all'asciutto; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. E gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli del Faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro a loro in mezzo al mare. Mosé allora stese la sua mano sul mare; così sul far del mattino, il mare ritornò al suo posto consueto; gli Egiziani fuggirono di fronte ad esso; e l'Eterno travolse gli Egiziani in mezzo al mare. Allora Mosé stese la sua mano sul mare; e l'Eterno fece ritirare il mare con un forte vento orientale tutta quella notte e cambiò il mare in terra asciutta; e le acque si divisero" (Esodo 14:21-23, 27, 21).

Il passaggio del Mar Rosso è un sinonimo della vittoria della croce sui nostri nemici. Tutti i nostri nemici spirituali - il peccato, il mondo e Satana - hanno perso il potere di controllarci alla croce. Anche questo fu ciò che sperimentarono gli israeliti! "Israele vide gli egiziani morti sulla riva del mare" (Esodo 14:30). Dopo questo evento, il popolo di Dio fu liberato - dalla schiavitù. Le fruste che una volta sferzavano la loro schiena galleggiavano impotenti sulle acque.

Il popolo era stato fisicamente rimosso dall'Egitto, ed ora gioiva: "Grazie a Dio, siamo liberi! Niente più schiavitù - non siamo più costretti a fare quello che odiamo - siamo liberi!" Ma non ci volle molto tempo prima di scoprire qualcosa. Persino quando uscirono dall'Egitto, l'Egitto si trovava ancora in loro!

Mentre diventava sempre più difficile affrontare le difficoltà del deserto, il popolo iniziò a ricordare con nostalgia i piaceri della vecchia vita. Sì, avevano trovato rifugio sotto il sangue ed erano scampati al giudizio divino; erano stati liberati anche dalla potenza di questo mondo peccaminoso. Ma i loro cuori non erano concentrati pienamente sul Signore. Erano fuori - ma non erano ancora entrati!

Questa stessa cosa è uno dei più grandi problemi della chiesa odierna: cristiani i cui corpi rimangono nella casa del Signore, ma il cui cuore e la mente ritornano continuamente alla vecchia vita. Possono testimoniare: "Grazie a Dio, sono stato liberato dalla prigione di Satana! Mi è stata data una vita pura. È un miracolo - non sono più schiavo del peccato. La croce mi ha liberato!" Ma hanno nostalgia delle feste e dei vecchi piaceri ("Forse solo una notte in ricordo dei vecchi tempi!").

Alcuni di voi che leggono questo sermone hanno capito che anche se sono stati liberati dal peccato, la vita in Cristo non è così facile come credevano. Le prove vi stanno torturando e Satana vi suggerisce: "Ti ricordi com'era? I divertimenti? Le risate? Tutti i tuoi vecchi amici?" Ma la verità è che non era poi così divertente - era l'inferno sulla terra.

Alcuni ritornerebbero in Egitto se non fossero preoccupati di poter perdere il rispetto che hanno ottenuto o di ferire i cari. In entrambi i casi, non rimangono fuori dall'Egitto per l'amore che provano per Gesù, ma a causa della paura. Rimagono solo perché sarebbe peggio tornare indietro, non per la loro devozione a Colui che li ha liberati dalla schiavitù.


Il passaggio finale: il fiume Giordano


" E avverrà che, non appena le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca dell'Eterno, il Signore di tutta la terra, si poseranno nelle acque del Giordano, le acque del Giordano saranno divise, e le acque che scendono dall'alto si fermeranno in un mucchio". Così, quando il popolo levò le tende per passare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca del patto camminavano davanti al popolo. I sacerdoti che portavano l'arca del patto dell'Eterno si fermarono all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all'asciutto, finché tutto il popolo ebbe finito di attraversare il Giordano" (Giosué 3:13-14,17).

Il passaggio del Giordano è sinonimo dell'entrata nella libertà di Cristo. Dio vuole sempre portarci fuori da qualcosa per portarci vicini a Lui! Non basta scappare dal potere di Satana, dalla prigione della schiavitù; dobbiamo anche entrare nella vita risorta di Cristo. Qui, Canaan non rappresenta il cielo, perché questo paese è un posto di combattimento spirituale. Ma è un posto dove Gesù vuole farci godere la benignità della Sua vittoria - un posto di gioia, di felicità e di riempimento.

Quando Israele arrivò presso il Giordano, non era più guidato dalla nuvola di giorno e dal fuoco di notte (vedi Esodo 13:21) ma dall'arca del patto. Vediamo l'arca - sinonimo di Gesù - che scende nel Giordano, si immerge nella morte, dicendo: "Seguitemi!" È Gesù che ci invita a battezzarci in Lui.

Uscendo fuori dal Giordano, i figli d'Israele entrarono nella Terra Promessa, che è sinonimo della vita in Cristo. "Il popolo uscì dal Giordano... e si accampò a Ghilgal" (Giosuè 4:19). A questo punto, erano al sicuro sotto il sangue, liberati dalle potenze del nemico e risorti a nuova vita nella terra di Dio, piena di latte e miele. Sicuramente erano pronti a combattere contro Gerico, la loro prima prova a Canaan! Di cos'altro potevano aver bisogno? Sembrava che era giunto il tempo di marciare, di gridare e di distruggere le fortezze del nemico.

Ma, in realtà, non erano ancora pronti. Lo Spirito doveva compiere ancora un lavoro: "Fatti dei coltelli affilati e circoncidi... i figli d'Israele... E Giosué si fece dei coltelli affilati, e circoncise i figli d'Israele sul monte" (Giosué 5:2-3).


Circoncisione: Tagliare La Carne


Non voglio intavolare una discussione teologica sulla circoncisione - ma questo antico processo è molto importante per la chiesa di oggi. Che esperienza dolorosa dev'essere stata per gli israeliti tagliare il prepuzio con un coltello affilato, come segno per il mondo che avevano stretto un patto di fedeltà con Dio! Questo popolo era nato tutto nel deserto e non era mai stato circonciso - e dopo questo avvenimento, si sentirono impotenti e deboli per molti giorni.

Praticare la circoncisione oggi significa sottomettersi al taglio preciso della Parola di Dio! "La parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli" (Ebrei 4:12). La Parola taglia veramente: "All'udire queste cose, furono compunti" (Atti 5:33). Quando Stefano predicava, "vennero compunti nel cuore e digrignavano i denti" (Atti 7:54).

La Bibbia dice che la Parola di Dio circoncide i nostri cuori. "La circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella lettera; e la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio" (Romani 2:29). C'è una "circoncisione, fatta senza mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne" (Colossesi 2:11).

Ognuno di noi ha dentro di sé la "vergogna dell'Egitto" che deve essere tolta - tutto quello che viene dalla nostra carne. E c'è un'operazione nella quale lo Spirito di Dio elimina tutte le concupiscenze ed i domini del male. Quando viene predicata la Parola di Dio con l'unzione di Dio, con la potenza e la dimostrazione dello Spirito Santo, diventa un coltello affilato! Oggi Dio ha i Suoi Giosuè - ed ha comandato loro di prendere il Suo popolo sicuro sotto il sangue, liberato, redento e risorto, e portarlo sotto il coltello della Sua Parola per rimuovere ogni traccia di idolatria e di compromesso.

Purtroppo, molti pastori rifiutano di portare il loro gregge sotto il coltello affilato del rimprovero e della correzione. È possibile che un pastore "ami tanto il suo popolo da portarlo dritto all'inferno", proteggendolo da qualsiasi appello di pentimento e dalla verga dei profeti. Ho predicato con tutto il cuore in alcune chiese, avvertendo di giudizio, gridando contro l'idolatria, supplicando i santi di svegliarsi e implorare la purificazione di Dio. Eppure i pastori erano seduti lì impassibili senza mai dire un solo "Amen". La congregazione sembrava annoiata. Hanno udito il mio grido contro le televisioni ed hanno sorriso accondiscendenti, come per dire: "Molto interessante". Erano al sicuro sotto il sangue, redenti, battezzati in Cristo. Sì, scelti - ma congelati!

Dopo la predicazione mi sento sconfitto, penso di aver sprecato tempo. Credo di aver portato loro la Parola di Dio, eppure non hanno risposto. Alcune volte, dopo aver predicato un tale messaggio, il pastore mi invita fuori a mangiare. Mi dice quanto è meravigliosa la sua chiesa - che danno con tanto sacrificio, che fanno tutto quello che chiede loro di fare. Mi dice che la sua chiesa è la più dolce, la più tenera e la più considerevole di tutta l'America - che sostiene entusiasticamente il programma di costruzione, che partecipa fedelmente al coro e all'orchestra - sono tutti onesti lavoratori! "In questa chiesa lasciamo che sia lo Spirito Santo a curare questi problemi". Oppure dice: "Il nostro popolo è maturo!"

Allora penso: "Allora è questo! Erano troppo buoni per un messaggio così duro. Ragazzi, devo essermi perso qualcosa!"

Tutto questo, fin quando non mi ritrovo a pregare nella mia stanza d'hotel e Dio mi dice: "Non ti sei perso proprio niente! Quelle persone avevano bisogno di questo messaggio più di tutte le altre! Hanno una ammirazione reciproca in quella chiesa - che potrebbe distruggerli, accecarli e costargli tutto!"

Ho capito che quelle persone potevano anche essere mature - ma erano tornate indietro! Stavano diventando sempre più fredde, catturate nella trappola del falso amore!

Giosué non incoraggiava la sua congregazione. Dio gli aveva rivelato che il popolo doveva essere ancora ripulito dalla vergogna dell'Egitto - ed egli ubbidì al comando di Dio affilando i coltelli e tagliando le cose della carne.

Un oggetto di biasimo è qualcosa che sostituisce il Signore nel nostro cuore, qualsiasi forma di peccato o di idolatria che allontana il nostro cuore da Lui. Come alcuni pastori moderni, Giosuè avrebbe potuto dire: "Dio, questa gente ha sofferto molto, hanno sopportato prove incredibili - sono così deboli. Non posso permettere che adesso attraversino questo processo così doloroso". Ma in verità, il posto più pericoloso nel quale possono trovarsi i cristiani è l'insegnamento di un pastore che li ripara dal rimprovero e li induce a pensare che si stiano comportando bene. " L'uomo che adula il suo prossimo tende una rete sui suoi passi" (Proverbi 29:5).

Anche Paolo rifiutava di adulare il popolo di Dio: "Noi infatti non abbiamo mai fatto uso di parole di adulazione, come ben sapete, né siamo stati mossi da pretesti di avidità, Dio ne è testimone" (1 Tessalonicesi 2:5). "Come siamo stati approvati da Dio da esserci affidato l'evangelo, così parliamo non in modo da piacere agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori" (verso 4). Il risultato dell'insegnamento di Paolo fu l'obbedienza nelle vite dei Tessalonicesi: "Vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire al Dio vivente e vero" (1:9).

Giovanni pasturava sette chiese in Asia, e per rivelazione Gesù gli apparve e gli mostrò i peccati segreti del popolo. Giovanni si indirizza a questi cari come figli di Dio, "amati...e lavati...dai...peccati col suo sangue" (Apocalisse 1:5). Erano "re e sacerdoti a Dio" (verso 6). Ma in un particolare giorno del Signore, lo Spirito di Dio venne su Giovanni ed egli udì la Parola di Dio risuonare come una tromba: "Mi trovai nello spirito nel giorno del Signore, e udii dietro di me una grande voce, come un suono di tromba" (verso 10). Gesù gli apparve e "dalla sua bocca usciva una spada a due tagli" (verso 16).

Apparve un coltello affilato per una chiesa amata e lavata con il sangue! E nonostante la loro bontà, le opere di amore, Dio li trovò mancanti.

In Apocalisse 2, Giovanni descrive una meravigliosa congregazione ad Efeso. Erano pazienti e lavoravano sodo, odiavano le opere malvage - ma stavano diventando sempre più freddi. Avevano perso il loro primo amore per Gesù ed erano caduti in letargo. Gesù gridava: "Pentitevi! Ritornate presto a me o dovrò rimuovere il vostro candeliere [non sarete più unti]". A Pergamo, il popolo era "stretto al Suo nome, non aveva rinnegato la fede e alcuni erano disposti persino a morire". Eppure Gesù disse: "Pentitevi o io combatterò contro di voi con la spada della mia bocca".

Lo spirito di Jezebel si era infiltrato nella chiesa di Tiatira, anche se c'erano persone caritatevoli, piene di fede, di pazienza e di buone opere. A quella chiesa Gesù disse: "Li getterò... in grande tribolazione, se non si pentono dalle loro opere" (Apocalisse 2:22).

La congregazione di Sardi aveva la reputazione di essere una chiesa viva. Ma Gesù disse: "Tu hai fama di essere viva, ma sei morta" (Apocalisse 3:1). Non avevano molta spiritualità perché i loro cuori non erano perfetti davanti al Signore. Eppure, come molte chiese oggi, si vedevano pieni di vita. Solo coloro che camminavano per lo Spirito sapevano che, in realtà, erano morti.

Gesù venne con un coltello affilato e li mise tutti sotto il taglio della Parola. Questo è amore vero!


Rimuovere Il Biasimo Dell'Egitto


Cosa significa veramente "trovarsi sotto il coltello"? In Giosuè 5, Israele si era al massimo della sua gloria e della sua potenza, e aveva sperimentato miracoli incredibili. Il popolo era amato e viveva al sicuro, e il cuore dei loro nemici si scioglieva di paura, "non rimaneva alcuno spirito in loro, a causa dei figli d'Israele" (Giosuè 5:1). Era un periodo meraviglioso, dice il verso 2 - cioè un tempo di vittoria, di benedizione, di guida e di favore; era il tempo in cui sarebbero dovuti entrare a conquistare il territorio - ma Dio in effetti disse: "Lasciate tutto! Questa è la linea di demarcazione. Abbiamo un problema. Sembra che tutto vada bene - dobbiamo vincere grandi battaglie - ma dobbiamo risolvere un problema. Nei vostri cuori c'è ancora la vergogna d'Egitto, che deve essere estirpata e tolta via".

È come se Dio avesse detto al Suo popolo: "Ho sopportato pazientemente i vostri allontanamenti, le vostre lamentele, le vostre costanti cupidigie. Dieci volte i vostri padri mi hanno provocato nel deserto ed io ho perdonato. Vi ho tolti fuori dalla fornace di fuoco d'Egitto. Vi ho lavati, vi ho messi al sicuro sotto il sangue, vi ho liberato dai nemici. Ma avete continuato a portare un peccato segreto nel cuore. Avete rifiutato di lasciare un idolo che ha la fortezza nel vostro cuore".

Il profeta Amos confermò che Israele aveva in sé un cuore idolatra: "Mi avete offerto sacrifici e oblazioni di cibo nel deserto per quarant'anni? Voi avete pure trasportato Sikkuth vostro re e Kiun, le vostre immagini, la stella dei vostri déi, che vi siete fatti" (Amos 5:25-26). Era questa l'infamia. Per tutto il tempo, nonostante l'amore, la protezione, la benedizione e la guida di Dio, gli israeliti avevano portato un segreto nei loro cuori. Nonostante lodassero il Signore, nei loro motivi profondi regnava un altro re.

Avevano nascosto gli idoli dei loro padri fra i bagagli! Persino la voce meravigliosa di un Dio santo e tremendo aveva potuto indurli a lasciare le immaginette dorate egiziane. Volevano andare avanti e servire Dio, ma non volevano lasciare gli idoli. Il Signore era stato paziente fino a quel punto, ma ora diede loro un ultimatum: "Mi muoverò solo con un popolo santo. Un mondo di gioia, di pace e di vittoria vi sta davanti - ma non potete portare con voi la vostra infamia. Tagliatela! Affilate i coltelli! Da qui in poi non c'è posto per la carne! No all'idolatria! No alla concupiscenza! No all'infamia segreta!"


"Il Peccato È La Vergogna Dei Popoli" (Proverbi 14:34)


Questo "buon" popolo aveva un cuore stagnato dal peccato. E dato che erano così ciechi e duri, Dio chiese loro di tagliare il prepuzio, per cercare di mostrare loro cosa si aspettava all'interno - il togliere via tutti i peccati. Dubito che l'abbiano capito mentre si mettevano in fila per essere circoncisi e per sottomettersi al coltello. Dio stava dicendo: "Dammi il tuo cuore. Abbandona questi idoli".

Ma queste cose sono state scritte per noi - per nostro avvertimento. Oggi Dio ci da il Suo ultimatum finale: "Se ti sottometti alla Mia Parola e mi lasci togliere da te ogni peccato ed ogni idolatria, io ti condurrò in un buon paese - distruggerò ogni fortezza e ti riempirò di latte e miele dal cielo. Ma se non lo fai, se non ti sottometti non gridi a Me affinché tolga il tuo peccato, allora continua per conto tuo e la Mia presenza non andrà con te. Sottomettiti al Mio coltello - o continua per la tua strada!"

Quant'è importante questo fatto di trovarsi sotto il coltello? Lo vediamo chiaramente illustrato nella vita di Mosé, quando "avvenne che il Signore.. cercò di ucciderlo (Mosé). Poi Sefora prese una pietra affilata, e tagliò il prepuzio del figlio.. Così (il Signore) lo lasciò andare..." (Esodo 4:24-26). Probabilmente Mosé permise alla moglie Sefora di persuaderlo dal fare ciò che era giusto. E Dio gli disse: "Scegli, Mosé: o ascolti tua moglie o ubbidisci a Me".

Era una questione di vita e di morte! E oggi il Signore viene da te allo stesso modo, gridando: "Ora, sottomettiti alla Mia circoncisione - taglia la carne - lascia che il tuo peccato segreto passi sotto il coltello!" Allora, solo allora, potrai entrare nell'abbondanza delle ricchezze di Gesù Cristo!

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Tradotto in Italiano da Susanna Giovannini - Formattato HTML da Marco Fornasini

Tutte le citazioni sono tratte dalla Bibbia "La Nuova Diodati"
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