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La Tua fede sta per attraversare il fuoco!


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di David Wilkerson
5 Febbraio 1990
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Affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.” (1Pietro 1:7).

Un giovane pastore molto confuso, la cui fede era distrutta, mi ha chiamato la scorsa settimana per chiedermi preghiera e consiglio. Era stato salvato durante il risveglio hippie verso la fine degli anni sessanta; era stato ministro dell’evangelo per oltre 15 anni. Nel corso degli anni era stato profondamente impressionato dagli evangelisti televisivi e dal loro successo nel raggiungere le masse. Usando sistemi simili era riuscito a far crescere una chiesa che contava fino a 300 membri.

Quando alcuni di questi evangelisti televisivi erano finiti sotto indagine e qualcuno di loro era stato trovato nel peccato, la sua fede aveva barcollato. Nello stesso tempo la dottrina della prosperità aveva cominciato a disilludere sia lui che la sua comunità; ed ulteriori dubbi erano sopravvenuti.

Egli era poi stato coinvolto in un gruppo indipendente, il quale credeva di rappresentare il nuovo movimento di Dio sulla terra – profeti! Tutti profetizzavano a tutti. Molte delle profezie non arrivavano a compimento, ma alcune di esse si avveravano e questo lo aveva impressionato. Come potevano loro essere nell’errore se alcune di queste profezie si compivano? Ma c’era un forte rimprovero nella sua anima che si intensificò quando essi introdussero dei balli coreografici nelle riunioni e negli incontri delle chiese.

Aveva partecipato recentemente ad una di queste riunioni, ma era dovuto uscire fuori perché era diventata un circolo di adulazione personale nel nome della profezia. I conduttori si erano alzati, profetizzando grandi cose l’uno per l’altro, come guidati da un’invisibile spirito, dicendo: “Profetizza del bene verso di me ed io profetizzerò del bene verso di te!”. Era carnale, auto-esaltante e frivolo. Questo giovane pastore lasciò quel luogo totalmente distrutto nella propria fede. Un altro presunto movimento di Dio non si era dimostrato altro che una delusione.

Mi disse: “La mia chiesa era solita stare con me per ore, pregando in lingue per la nostra città: legando principati, potenze e potestà. Abbiamo legato il nemico a est, ovest, nord e sud ma la città è solo diventata peggiore. Non c’è nessuna prova di cambiamento!”

“Io ho udito molte voci. Un mese fa ho udito una dolce voce che mi diceva, “Figlio mio, da questo giorno in poi ti dono tutto il denaro di cui hai bisogno. Non avrai più mancanza di fondi!” Ma questo non è mai successo, anzi la mia situazione finanziaria è andata peggiorando. Adesso ho paura di udire qualunque voce; sto dubitando della fondatezza delle lingue e non voglio più ascoltare alcuna falsa profezia.”

E continuò: “La mia fede è scossa. Io amo il Signore, ma non so più a chi credere. Mi sento fuori posto. Penso, a volte, di voler stare solo con Gesù perché ho paura di cadere in un altro inganno.”

La prova della fede di questo pastore non è una esperienza isolata. In questo momento una moltitudine del popolo di Dio sta attraversando alcune prove di fede mentre cammina con Cristo. La loro fede è gettata nel fuoco della prova! Satana ha sferrato un potente assalto sulla fede degli eletti. E la prova diverrà sempre più infuocata e più intensa nei giorni travagliati che ci attendono. Pietro ci avvisa che: “…per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove…” (1Pietro 1:6).

Paolo scrive a Timoteo dicendo: “Ti affido questo incarico, Timoteo, figlio mio... perché tu combatta in virtù di esse la buona battaglia, conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunziato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede.”(1Timoteo 1:18-19).


I Figliuoli d’Israele Fallirono
La Loro “Prova Di Fede”


Quando il fuoco del cimento venne e la prova divenne più intensa, gli israeliti si piegarono, soccombendo ad uno spirito di incredulità.

“Perciò, come dice lo Spirito Santo: « Oggi, se udite la sua voce,non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, come nel giorno della tentazione nel deserto, dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, pur avendo visto le mie opere per quarant'anni!

Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi: "Sono sempre traviati di cuore; non hanno conosciuto le mie vie"; così giurai nella mia ira: "Non entreranno nel mio riposo!"»

Badate, fratelli, che non ci sia in nessuno di voi un cuore malvagio e incredulo, che vi allontani dal Dio vivente; ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché è possibile dire: «Oggi», perché nessuno di voi s'indurisca per la seduzione del peccato. Infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che manteniamo ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio, mentre ci viene detto:

« Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione».

Infatti, chi furono quelli che dopo averLo udito si ribellarono? Non furono forse tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la guida di Mosè? Chi furono quelli di cui Dio si disgustò per quarant'anni? Non furono quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto? A chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che furono disubbidienti? Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità.” (Ebrei 3:7-19).

La loro fede non si è rivelata “più preziosa dell’oro” ma piuttosto, il fuoco della prova li aveva resi increduli. Le carcasse di un’intera generazione caddero nel deserto. Finirono come un popolo cieco, amareggiato, dimenticato da Dio, pieni come erano di incredulità. “Infatti vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro incredulità.” (Ebrei 3:19).


Fede Non È L’Assenza
Del Dolore E Della Sofferenza!


Non è una espressione di dubbio gridare mentre si è stritolati da un problema. Oh, che giochetti facciamo con la mente ogni volta che ci troviamo a fronteggiare un’afflizione o una prova. Neghiamo i nostri sentimenti, cercando di cancellare i pensieri della sofferenza. Qualcuno stringe i denti, prende un profondo respiro e cerca di apparire impassibile e tranquillo; dicendo con un sorriso: “Il mio cuore sta in pace; io credo; va tutto bene, è tutto OK”. Ma per tutto il tempo i loro cuori li condannano, perché in realtà sono aggravati ed afflitti. Pietro parlava di Cristiani “che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede… Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove”.

Essere “afflitti” significa attraversare grandi difficoltà, dolori, travagli. Gesù nel Getsemani manifestò dolore ed afflizione. “…cominciò a essere triste e angosciato. Allora disse loro: «L'anima mia è oppressa da tristezza mortale…” (Matteo 26:37-38).

Afflizione e dubbio non sono la stessa cosa. Il dubbio è la convinzione o la paura che l’afflizione possa vincere, che possa sopraffare e distruggere, che la prova vi faccia cadere.

La fede è ciò che ci permette di uscire fuori dall’afflizione. È la ferma convinzione che il “breve tempo” del dolore o dell’ora della tentazione non recheranno danno, non sconfiggeranno, non ci distruggeranno. La fede riposa nella promessa che Dio vi darà una via d’uscita.

L’afflizione può cadere su me all’improvviso nella forma di un inaspettato attacco demoniaco, una tempesta che fa ingrossare le onde facendo imbarcare acqua alla mia barca, che mi causa un breve tempo di prova o dei momenti di panico. Ma riguardando a Gesù la mia fede afferma: “Non sono in pericolo perché Gesù è con me sulla barca!”


La Fede Non Può Essere Separata
Dall’Eterno Scopo Di Dio


Canaan è un modello per rappresentare lo scopo eterno di Dio. Fin dal principio, Dio stava cercandoSi un popolo che Egli potesse “dirigere” nel Suo riposo, verso una completa pienezza in Gesù.

“Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Dio non parlerebbe ancora d'un altro giorno.

Rimane dunque un riposo sabbatico per il popolo di Dio” (Ebrei 4:8-9). Ciò che Dio ha promesso non è stato ancora reclamato!

Lo scopo di Dio non è semplicemente di liberare il popolo dai propri peccati e portarli fuori dall’Egitto, neanche di provare la loro fedeltà nel deserto, tutto ciò non corrisponde neanche alla metà dello scopo. Dio è interessato a molto di più che portarvi fuori dalla vostra attuale crisi in modo che possiate testimoniare: “Egli mi ha portato fuori dalla prova! Mi ha liberato! Ero in una situazione senza speranza e Dio mi ha dato una via d’uscita!” No, non è così! C’è una maggiore gloria. L’eterno proposito di Dio è portare a Cristo un popolo che ha scoperto essere in Lui tutto ciò di cui ha bisogno. Egli è l’oggetto finale della fede.

Egli è un padre amorevole e non vuole che soffriate più di quello che potete sopportare, ma vi aprirà una via d’uscita in qualunque tentazione, ma non è ancora abbastanza! Il semplice scampare alle prove non è il trionfo della fede.

In dieci prove diverse, gli Israeliti provarono la fedeltà di Dio nel liberarli; ma ancora non erano “nella terra”. Essi non Lo conoscevano e neanche capivano le Sue vie.

Molti di noi, come i figli d’Israele, sono stati liberati molte volte da un problema dietro l’altro, ritrovandoci “fuori” dal pericolo ma ancora non “dentro” il riposo. Non abbiamo compreso Gesù e come possiamo trovare riposo in Lui, perché non riusciamo a vedere lo scopo eterno di Dio in queste cose. Le nostre prove non sono per caso, ma sono permesse da Dio perché Egli sta provando a far crescere qualcosa in noi. Egli ha un piano ed uno scopo e sta camminando insieme a noi.

Quando cadiamo in prove e problemi, la nostra reazione è “ Ooops! Debbo avere contrariato Dio. Ho fatto qualcosa di sbagliato ed ora sto pagando per il peccato o la mancanza che ho fatto”. Molto più importante del dove provenga la prova, è come noi ci comportiamo nel mezzo di essa.

I giganti nelle terra promessa non erano il prodotto del peccato d’Israele, neanche le città fortificate o i carri di guerra. Queste erano opportunità per avere la potenza di Dio e potere trionfare sopra i nemici. Molte delle nostre prove non sono il risultato delle nostre mancanze personali – ma, come lo furono i giganti, sono potenze del diavolo che ci contrastano   per farci stare fuori dal luogo di riposo in Cristo.

Il motivo per cui sono così veementemente contrario al moderno evangelo della prosperità è perché, molto di quanto insegna, è dissociato dall’eterno proposito di Dio che è conforme alla santità dell’immagine di Cristo. Tu non potrai avere il latte ed il miele, le buone cose promesse, fino a che non ti troverai “nella terra”. Molti vogliono avere tutte le benedizioni senza volerci arrivare, senza le battaglie e la vittoria sopra la carne, che ci vengono richieste per entrare nella Sua vita!

Le ricchezze sono tutte in Cristo Gesù. In Lui dimora tutta la pienezza della deità; e quando entri veramente in Cristo, allora tu scoprirai le vere ricchezze. Mancheremmo il punto fondamentale pensando che l’eredità d’Israele fosse solamente in beni terreni. C’era di più, molto di più. Il Signore stesso era la loro eredità.

Egli li aveva condotti in un luogo dove potessero avere l’opportunità di vivere completamente consacrati al Signore, senza alcuna altra sorgente che soddisfacesse i loro bisogni. Era il luogo dove Dio poteva rivelare Se Stesso come il soddisfacimento di ogni bisogno. “Poiché risulta che alcuni devono entrarci…” (Ebrei 4:6). Questo è tuttora lo scopo di Dio per noi – portarci verso Gesù e verso un luogo di totale dipendenza da Lui senza alcuna fiducia posta nella carne.


Un Popolo Di Caleb


In Numeri 13 e 14 troviamo l’espressione e la definizione dell’incredulità e della vera fede. Le dieci spie che erano state mandate in avanscoperta, ritornarono con un rapporto di quello che avevano visto. “Fecero il loro racconto, e dissero: «Noi arrivammo nel paese dove tu ci mandasti, ed è davvero un paese dove scorre il latte e il miele … Però, il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e grandissime…” (Numeri 13:27-28).

Caleb, la voce della fede, disse al popolo: “Saliamo pure e conquistiamo il paese; poiché possiamo benissimo soggiogarlo”.

Il popolo fece grandi grida per paura ed incredulità: “Ma gli uomini che erano andati con lui, dissero: «Noi non siamo capaci di salire contro questo popolo, perché è più forte di noi». E screditarono presso i figli d'Israele, il paese che avevano esplorato dicendo: «Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo vista, è gente di alta statura; e vi abbiamo visto i giganti, figli di Anac, della razza dei giganti. Di fronte a loro ci pareva di essere cavallette; e tali sembravamo a loro»” (Numeri 13:31-33).

Questo è il modo di esprimersi dell’incredulità: “Non siamo capaci di combattere questa volta! Questa crisi è differente. Ci inghiottirà! Non c’è speranza di fronteggiare questi nemici. Abbiamo ottenuto altre vittorie, ma questa situazione è troppo grande, troppo più forte di noi!”

Di conseguenza un grido di incredulità si innalza da tutta l’assemblea: “Torniamocene indietro. Non ce la possiamo fare. Ci sono nemici troppo forti, non riusciremo ad entrare in quella terra!” [ Numeri 14:1-4].

Ma ancora la fede proclama: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese buono, molto buono. Se il SIGNORE ci è favorevole, ci farà entrare in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre il latte e il miele.” (Numeri 14:7-8). Anche se i figli di questa incredula generazione, tempo dopo, entrarono nella terra promessa – non riuscirono mai a possederla completamente. Se fossero entrati nel vero riposo, il Signore non avrebbe più parlato di un riposo non ancora raggiunto.

Ma rimane ancora per noi un luogo in Cristo, dove cessiamo ogni nostra opera ed impresa: smettiamo di credere negli uomini; finiamo di manipolare, lottare e sforzarci affinché le cose accadano. Prima che il Signore venga, Egli deve avere un popolo che vuole andare avanti, un popolo che vuole usare la fede per sconfiggere qualunque cosa che possa allontanarli dalla pienezza di Gesù.

Questo è il motivo per cui vengono le prove. Egli conosce bene che il nemico non ha alcun potere per fermare il popolo di Dio dall’andare avanti se camminano per fede. “Soltanto, non vi ribellate al SIGNORE e non abbiate paura del popolo di quel paese, poiché ne faremo nostro pascolo; l'ombra che li proteggeva si è ritirata, e il SIGNORE è con noi; non li temete.” (Numeri 14:9).

Satana si usa dei giganti di difficoltà per fronteggiarvi, non per abbattervi ma per tenervi fuori dal quel luogo! Non è una prova isolata; è lo stesso inferno che ruggisce contro di voi per tenervi lontano dal penetrare nella pienezza di Cristo, in un luogo di riposo, in una vita di fede ed un cammino di pace sotto la Sua signoria.

Sia il cielo che l’inferno sono in attesa mentre vi trovate sulla riva del Giordano. Come vi vedranno nel futuro? Sarai visto come uno che manca di fede e che dice: “Se continuo a camminare con Gesù, significherà affrontare una grande battaglia con dolore, angoscia e molti problemi di giganti… Voglio tornare indietro! Almeno potrò fare festa, bevendo e diventando ubriaco in modo da trovare un pochino di pace”. Oppure prevarrà la fede e potrai affermare: “Non mi ribellerò! Non avrò paura di quello che l’uomo può fare! I miei nemici non hanno potere, perché la loro forza è stata rimossa! Per fede il Dio li consumerà, perché Dio è con me. Voglio andare avanti!”


Andare Avanti Con Gesù È Un Serio Impegno Con Dio


“Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la gloria del SIGNORE apparve sulla tenda di convegno a tutti i figli d'Israele, e il SIGNORE disse a Mosè: «Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? Fino a quando non avranno fede in me dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro? Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di esso».” (Numeri 14:10-12).

Mosè si appellò alla misericordia ed alla grande pietà di Dio, pregando: “Perdona, ti prego, l'iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua bontà…   Il SIGNORE disse: «Io perdono, come tu hai chiesto. Però…” (Numeri 14:19-21).

Che tragedia! Essere perdonati, scampati, eppure lasciati a morire in un arido deserto senza speranza, con il divieto di entrare nella terra della promessa.

Avrete ascoltato la dottrina della sicurezza eterna: “Una volta che siete stati perdonati, lo siete per sempre”. Il problema non è questo. Il problema qui non è essere perdonati, ma di entrare nell’eredità di Cristo. Questi figli di Dio furono completamente perdonati ma a causa della loro incredulità e della loro riluttanza nel continuare il cammino, trascorsero il resto della loro vita perdonati, ma privati della comunione. Avevano solo una religione morta, una forma di pietà senza alcuna sostanza. Essi furono un popolo perdonato ma senza una meta.

Non avrebbero visto la gloria del Capitano delle armate del Signore, far cadere le mura. Non avrebbero mai gioito dei freschi ruscelli, dei verdi pascoli e delle vittorie “in quella terra”. Il latte ed il miele della pienezza non gli sarebbe mai appartenuta.

Ci sono letteralmente milioni di Cristiani in questa situazioni, in questi giorni. Dio li ha condotti verso un luogo di decisione, chiamandoli verso un cammino più difficile, un cammino di fede completa, lasciandosi dietro la morte del deserto. È una chiamata verso l’obbedienza, la consacrazione e la dipendenza, sottomettendosi a Dio come al comandante.

Essi ascoltano dei “Caleb”, che li richiamano nel continuare a sperare in Dio, per la vittoria sopra se stessi e sopra la carne. Dio è al lavoro nelle loro vite, ma si accontentano solo del perdono senza un ulteriore crescita. Continuano a vivere delle vacue vite di miseria, tagliati fuori dalla vera opera dello Spirito Santo.   Essi sono abbandonati ad una vita di noia spirituale, aridità e morte!

“Tutti gli uomini che hanno visto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto… certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb… perciò io lo farò entrare nel paese nel quale è andato…” (Numeri 14:21-24). Dio è sempre “in movimento” insieme ad un popolo, una schiera di Caleb. Ma coloro che proseguono sono coloro la quale fede vince il fuoco. Essi stanno fermi, anche quando non sembra esserci alcuna speranza.


La Fede Del Giorno Dopo Non È Accettabile


Dopo avere udito l’avvertimento che i loro cadaveri sarebbero rimasti nel deserto, gli Israeliti ci dormirono sopra. “La mattina si alzarono di buon'ora e salirono sulla cima del monte, e dissero: « Eccoci qua; noi saliremo al luogo di cui ha parlato il SIGNORE, poiché abbiamo peccato».” (Numeri 14:39-40).

Ma la prova era terminata, il fuoco era spento. Avevano fallito di fronte alle avversità. Era troppo tardi.

Il Signore vuole avere un popolo che crede in Lui mentre il fuoco infuria e che Lo glorifica mentre viene provato. Non è fede obbedire quando la prova è finita, essa è presunzione. Non esiste la fede “dopo il fatto”.

In Luca 18:8 Gesù chiede: “Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” Egli troverà fede per i diritti, fede per le benedizioni, fede per la prosperità – ma Gesù in realtà sta chiedendo questo: Troverò una fede che porterà la gente degli ultimi giorni ad arrendersi a Me? Quanti continueranno a camminare su una via che è sottomessa alla volontà di Dio? Ci sarà un popolo che, come Paolo, reputeranno ogni cosa spazzatura al fine di ottenere Cristo? Avranno una fede che continua a farli andare avanti in una vita che ha fede solo in Me?”

Per finire, in Ebrei   11:1 leggiamo: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.” Quella certezza, quella dimostrazione è la Parola di Dio! Gesù è la Parola. La parola scritta contiene e documenta qualunque dimostrazione di cui possiamo avere bisogno. Riposate nella certezza! Abbiate fiducia nella dimostrazione! Nessuno entrerà senza conoscere la Parola.

“Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso…Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo…” (Ebrei 4:1-3).

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Tradotto in Italiano da Carmelo D'Amico

Tutte le citazioni sono tratte da "La Sacra Bibbia Nuova Riveduta"
Copyright (c) 1994, Società Biblica di Ginevra / CH-1211 Ginevra


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